Pubblicato su politicadomani Num 85 - Novembre 2008

Milano, 1 ottobre 2008
Giornalisti allo specchio

In un convegno con oltre 500 partecipanti su “Il futuro del giornalismo. Le notizie, le idee, gli italiani, la pubblicità”, indagine commissionata a Enrico Finzi di Astraricerche, i giornalisti giudicano se stessi e il mestiere di giornalista

 

«Come sarà fra cinque anni il mercato dei media in Italia? E chi controlla le fonti delle news online? C’è grande fame di informazioni e di giornalismo di qualità, ma la categoria, oggi, è investita da cambiamenti epocali. Per questo abbiamo commissionato a un ricercatore uno studio scientifico per capire come potrà essere il futuro del giornalismo». È con queste parole che Letizia Gonzales, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia, ha annunciato il primo convegno sul giornalismo in Italia.
Ecco, in estrema sintesi, alcuni interventi di giornalisti italiani.

Lorenzo Del Boca, presidente Ordine nazionale giornalisti
«Oggi non è più il giornalista che cerca le notizia, ma sono le notizie che cercano il giornalista. Internet ha cambiato il “mestiere” e messo in difficoltà la nostra professione. Abbiamo di fronte una sfida che dobbiamo affrontare e vincere, ma la società civile dica se vuole un giornalismo omologato o se vuole ancora che il giornalismo sia cane da guardia del potere»

Carlo Malinconico, presidente Fieg
«Il numero delle copie vendute dai giornali è in continuo calo, ma la domanda e il ruolo del giornalista rimane fondamentale. La presenza di nuovi soggetti sul mercato deve essere interpretata come risorsa. Ma chi lavora in questo mondo ha ancora troppe barriere che coinvolgono il sistema, dalla produzione alla distribuzione»

Giancarlo Santalmassi, direttore di  Radio 24 Il Sole 24 Ore
«I giornalisti devono essere chiari e farsi capire. Oggi la distinzione fra buon  giornalismo e cattivo giornalismo è diventata oscura. In Italia la politica ha mangiato tutto e svuotato, è necessario che il giornalismo faccia ancora il cane da guardia al potere, non del potere»

Letizia Gonzales, Presidente dell’OdG della Lombardia
«Non vogliamo arrivare impreparati all’appuntamento con la storia. C’è chi profetizza che, fra cinque o sei anni, in America i quotidiani cartacei lasceranno il posto al web. Sul mercato italiano e occidentale le previsioni sono diverse. Per questo stiamo creando un Osservatorio su come sta cambiando il lavoro del giornalista in Italia. La ricerca di Finzi mette in evidenza non solo la cattiva reputazione dei giornalisti, ma anche il grande bisogno d’informazione di qualità e la richiesta dei lettori di essere orientati a capire. La qualità globale dei giornali serve ai giornalisti, agli editori, ai pubblicitari e ai lettori. Il sapere e il conoscere è democrazia»

Giampiero Gramaglia, direttore Ansa
«È nostro dovere selezionare, scegliere e certificare le notizie. Per noi, poi, è tempestivo non chi dà per primo la notizia, ma chi sa mettere in evidenza gli elementi essenziali e certi»

Maurizio Belpietro, direttore di Panorama
«Siamo troppo autoreferenziali. Rappresentiamo un sistema di potere che parla al potere. Oggi c’è un’overdose d’informazioni, il lettore chiede di capire e di essere orientato».

[Per Approfondimenti: www.odg.mi.it/ilfuturodelgiornalismo]

 

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